Eventi

Il Paese che non c’è. Osservatorio sull'Italia in abbandono e i suoi ritorni
martedì 19 febbraio 2013
via Piranesi 10 Milano

Il gruppo della Rete per il ritorno all’Italia dei margini il Paese che non c’è propone un ciclo di incontri annuali, aperto a tutti, con sede presso i Frigoriferi Milanesi e visite nei luoghi dove già sono in atto iniziative di “ritorni”ai luoghi in abbandono. L’intento, e ci rivolgiamo a coloro che credono in un impegno civile che salvaguardi il nostro territorio, la memoria dei gruppi, l’ambiente e lavori per un futuro sostenibile, è quello di condividere nuove direttrici di senso per il nostro stare insieme, per ricostruire legami, storie, progetti di economie nel paesaggio ferito da uno sviluppo invasivo e contemporaneamente sempre più in   ripiego. Come? Dando in primo luogo la parola a chi già agisce sul piano locale, ma spesso é isolato, quando non contrastato, promuovendo iniziative di sostegno ai gruppi che faticosamente tentano di rimettere insieme i pezzi delle loro comunità rese inerti dall’abbandono e dallo spopolamento. Ascoltandoli prima di tutto ….

Avvio del  ciclo “A scuola dai territori” con il dibattito sul libro  di Antonella Tarpino, Spaesati. Luoghi dell’Italia in abbandono tra memoria e futuro, Einaudi 2012. Premio Bagutta 2013.

 

Saluti introduttivi di Francesco Cataluccio.

Oltre all’autrice intervengono lo scrittore e saggista Marco Belpoliti e il filosofo-analista Romano Màdera, modera lo studioso Alberto Saibene.

 

Ingresso libero

 

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Foto testo

 

“Guardare e ritornare ai luoghi dei margini  per scoprire l’ Italia del cambiamento,

 per ripensare il futuro e  non dimenticare”.

 

L'Italia è principalmente una terra di paesi in via di spopolamento e di montagne rimasti ai margini dell’asse dello

sviluppo (e anche nel cuore delle grandi città e in periferia si stanno aprendo vistosi vuoti industriali): eppure non ci sono né forze politiche, né istituzioni adeguate che assumano questo come grande problema nazionale.

Da tanti luoghi, a rischio di sopravvivenza quando non addirittura abbandonati, possono raccogliersi invece gli sguardi su un nuovo modo di abitare, di produrre, di stabilire relazioni

tra gli uomini e tra gli uomini e la natura: di pensare, insomma, il futuro. 

È il momento di assumere una rete stabile tra le diverse esperienze che muovono ai margini, e che dal margine vedono già ciò che al centro appare opaco e resta impensato. 

C’è un Italia del cambiamento attiva nelle aree più fragili (dalle Alpi povere alla Calabria, dalla bassa Lombarda, all’Irpinia…) e forse sta già guarendo:

imparando a far da sé. A ripensare un "ritorno" dopo anni di abbandono mettendo in comune le diverse esperienze.

 

A cura di Silvia Passerini, Antonella Tarpino, Alberto Saibene.

 

Per info: Associazione Thara Rothas 02.87280596

Fondazione Nuto Revelli 0171.692789

 

www.retedelritorno.it

 

 

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