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Eventi
Il gruppo della Rete per il ritorno all’Italia dei margini il Paese che non c’è propone un ciclo di incontri annuali, aperto a tutti, con sede presso i Frigoriferi Milanesi e visite nei luoghi dove già sono in atto iniziative di “ritorni”ai luoghi in abbandono. L’intento, e ci rivolgiamo a coloro che credono in un impegno civile che salvaguardi il nostro territorio, la memoria dei gruppi, l’ambiente e lavori per un futuro sostenibile, è quello di condividere nuove direttrici di senso per il nostro stare insieme, per ricostruire legami, storie, progetti di economie nel paesaggio ferito da uno sviluppo invasivo e contemporaneamente sempre più in ripiego. Come? Dando in primo luogo la parola a chi già agisce sul piano locale, ma spesso é isolato, quando non contrastato, promuovendo iniziative di sostegno ai gruppi che faticosamente tentano di rimettere insieme i pezzi delle loro comunità rese inerti dall’abbandono e dallo spopolamento. Ascoltandoli prima di tutto ….
Avvio del ciclo “A scuola dai territori” con il dibattito sul libro di Antonella Tarpino, Spaesati. Luoghi dell’Italia in abbandono tra memoria e futuro, Einaudi 2012. Premio Bagutta 2013.
Saluti introduttivi di Francesco Cataluccio.
Oltre all’autrice intervengono lo scrittore e saggista Marco Belpoliti e il filosofo-analista Romano Màdera, modera lo studioso Alberto Saibene.
Ingresso libero
“Guardare e ritornare ai luoghi dei margini per scoprire l’ Italia del cambiamento,
per ripensare il futuro e non dimenticare”.
L'Italia è principalmente una terra di paesi in via di spopolamento e di montagne rimasti ai margini dell’asse dello
sviluppo (e anche nel cuore delle grandi città e in periferia si stanno aprendo vistosi vuoti industriali): eppure non ci sono né forze politiche, né istituzioni adeguate che assumano questo come grande problema nazionale.
Da tanti luoghi, a rischio di sopravvivenza quando non addirittura abbandonati, possono raccogliersi invece gli sguardi su un nuovo modo di abitare, di produrre, di stabilire relazioni
tra gli uomini e tra gli uomini e la natura: di pensare, insomma, il futuro.
È il momento di assumere una rete stabile tra le diverse esperienze che muovono ai margini, e che dal margine vedono già ciò che al centro appare opaco e resta impensato.
C’è un Italia del cambiamento attiva nelle aree più fragili (dalle Alpi povere alla Calabria, dalla bassa Lombarda, all’Irpinia…) e forse sta già guarendo:
imparando a far da sé. A ripensare un "ritorno" dopo anni di abbandono mettendo in comune le diverse esperienze.
A cura di Silvia Passerini, Antonella Tarpino, Alberto Saibene.
Per info: Associazione Thara Rothas 02.87280596
Fondazione Nuto Revelli 0171.692789