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L'artista spagnola Yolanda Domínguez presenta, per la prima volta in Italia, una selezione dei suoi più riusciti progetti e una performance ideata per l'occasione. Nata a Madrid nel 1977, è conosciuta a livello internazionale per le sue polemiche e sorprendenti azioni che si svolgono nello spazio pubblico, con l'obiettivo di suscitare critica sociale. Orari: lun-ven 9.30-12.30/14-18; su appuntamento: +39 3356206756. Per info: www.yolandadominguez.com; www.kalpany.com
Yolanda ricrea delle situazioni - altamente sarcastiche ed ironiche - in cui lo spettatore si trova, suo malgrado, coinvolto e ne diventa così protagonista. Si tratta di progetti che non possono lasciare emotivamente indifferenti, tanto più che affrontano tematiche estremamente attuali come il conflitto di genere o il ruolo delle donna nella società contemporanea. Rivolte sia a uomini che a donne, incitano al dibattito e al confronto e, trascendono l'ambito delle galleria e dei musei generando accese discussioni sui diversi mezzi di comunicazione. In questo senso, resta emblematica l'azione sviluppata a Madrid nel 2010 quando, con una telecamera, l’artista riprese la reazione della gente davanti a un'attrice che - interamente vestita con prodotti e accessori Louis Vuitton - chiedeva l'elemosina per poter comprare un vestito Chanel proprio sulla porta di una boutique della marca stessa.
Altrettando paradigmatico è il progetto del “Poses” (2011) che Michele Smargiassi - giornalista e fine intrenditore di fotografia per La Repubblica – definisce, nel suo articolo intitolato “Le belle statuine si ribellano”, come “una critica diretta beffarda e performativa dell’assurdità dei modelli glamour” e che così perfettamente sintetizza: ”Yolanda è andata in giro per le strade di Madrid chiedendo alle passanti di farsi fotografare, in mezzo alla strada, nelle stesse pose delle modelle neo-languide delle riviste di moda. L’effetto è una strepitosa, esilarante valanga di sarcasmo. Le belle statuine si ribellano, fanno il verso alle fatine seducenti e grottesche, si riprendono la bellezza e la levità dei loro corpi ordinari, del loro star bene nei propri panni non taglia 48”. Le fotografie di Yolanda in questo senso offrono una riflessione sulla fotografia stessa, trasformandosi in una sorta di antidoto alla la fotografia.
Ciuco Gutiérrez, artista, curatore e direttore del Master in Fotografia Concettuale e Artistica dell’EFTI di Madrid dichiara: “L'analisi che propone Yolanda è, per certi versi, sconvolgente: o prendiamo davvero coscienza della direzione verso cui ci stiamo incamminando come esseri umani o finiremo per trasformarci in mere e patetiche caricature di quello che invece dovremmo essere”.