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Eventi
Trans-Orient Buffet, Inc., tableau vivant di Leone Contini
Abstract Geographies, pubblicazione e lecture di Fares Chalabi
Maybe Not Art, temporary shop di Valerio Del Baglivo
FARE presenta i progetti finali dei partecipanti di #1/ Under Construction: l’artista e antropologo Leone
Contini (Firenze), il curatore Valerio del Baglivo (Roma), il filosofo e architetto Fares Chalabi (Beirut).
I partecipanti, selezionati da una giuria composta da Beatrice Oleari e Barbara Oteri (FARE), Giusy Checola
(curatrice), Marco Scotini (NABA, Milano) e Mirene Arsanios (98weeks, Beirut), hanno sviluppato la loro
ricerca, prima a Beirut e poi a Milano, investigando il tema della città contemporanea come luogo di
produzione d’immaginari, di stili di vita e di modelli culturali.
La ricerca di Leone Contini (Firenze, 1976), artista con un background antropologico, è collocata lungo il
confine tra pratiche creative e lavoro etnografico. La sua pratica tenta di determinare ribaltamenti nella sfera
della significazione e dell’attribuzione di valore in contesti spesso caratterizzati da strutture identitarie
complesse e dai costi sociali della transizione. Per #1/ Under Construction presenta Trans-Orient Buffet,
Inc., un tableau vivant composto sull’esotismo e la brandizzazione dell’altro, la continuità delle origini nella
città contemporanea e gli spazi interstiziali di libertà in contesti di conflitto e controllo.
Fares Chalabi (Beirut, 1977), dottorando in Filosofia presso l’Università Paris8 sulla ‘Logica dell’implicito’,
tenta di sviluppare una specifica teoria filosofica. La ricerca svolta durante il programma ha lo scopo di
concettualizzare la descrizione di nazioni sulla base delle relazioni tra le parti e l’interezza che esse
costituiscono. Abstract Geographies è il primo capitolo di una serie di scritti che concettualizzano ‘l’arte
teorica’, appositamente pubblicato e raccontato in occasione dell’Open Residency di #1/ Under Construction.
Valerio Del Baglivo (Roma, 1979), curatore freelance, insegnante e ‘perenne collaboratore’, è interessato alle
pratiche dialogiche e comunitarie, allo scopo di creare spazi di partecipazione mettendo in discussione l’idea
di autorialità del singolo. E’ interessato all’esistenza di spazi critici e zone di solidarietà nel mondo dell’arte e
nelle pratiche artistiche e curatoriali connesse alla nozione di free culture. Maybe Not Art è un negozio
temporaneo che vende materiali effimeri prodotti in eccedenza da artisti e organizzazioni che operano a
Beirut e Milano, allo scopo di creare un’economia autosostenibile.
AIR International Research Program è un programma di ricerca promosso e ideato da FARE e Giusy Checola
che ne segue la curatela. E’ realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo, NABA – Nuova
Accademia di Belle Arti Milano (Dipartimento di Arti Visive), GAI - Associazione Circuito Giovani
Artisti Italiani e Open Care.
Nasce dalla necessità di estendere al contesto internazionale il progetto artinresidence.it che promuove la
cooperazione nazionale attraverso la divulgazione delle informazioni sui programmi di residenza italiani.
E’ organizzato come una residenza tematica caratterizzata da un approccio interdisciplinare che include
sessioni di lavoro, visite tematiche, incontri, discussioni tra i partecipanti e artisti, curatori, architetti e teorici
italiani e stranieri. Ha il suo centro di propulsione, produzione e presentazione a Milano presso gli spazi di
Open Care - Frigoriferi Milanesi.
#1/ Under Construction è la prima edizione di AIR International Research Program, realizzato a Beirut in
partnership con Zico House e 98weeks con la curatela di Mirene Arsanios e il coordinamento di Ilaria Lupo.
Info:
http://airinternationalresearchprogram.wordpress.com
www.artinresidence.it