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Conferenza di Monika Bulaj con proiezione di foto.
Una ricerca sul sacro lungo i confini del Monoteismo - in Medio Oriente, Africa, Europa Orientale, Caucaso e Asia Centrale - di sempre più inquietante attualità.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a info@frigoriferimilanesi.it. Scarica l'invito
Ci sono luoghi e momenti in cui il sacro rompe i confini. Luoghi e momenti ad alta tensione atmosferica, dove le genti del Libro – ebrei, cristiani, zoroastriani e musulmani – rivelano la loro appartenenza comune. Succede quando i fedeli ripetono la stessa preghiera come un tuono, o quando si passa tra il fuori e il dentro di uno spazio sacro. Lo vedi ai confini tra ombra e luce, nelle danze ritmate fino ai confini dell’estasi, nelle masse che oscillano come distese di alghe nel mare, nei contatti tra corpi, oppure fra corpi e reliquie. Lo intuisci negli attraversamenti di spazi sovraffollati o anche perfettamente vuoti, nelle cantilene, nei sospiri, nelle genuflessioni, nello sgranar di rosari. Luoghi, gesti, abbigliamenti, luci, percorsi che svelano analogie fra monoteismi e mostrano tutta la potenza di un unico Verbo.
Il calendario dei miei spostamenti tra il Maghreb e il Tibet – un’agenda che perfeziono anno dopo anno - segue le ore elette, gli anniversari della nascita e della morte dei santi o dei profeti, e svela una trama di sorprendenti parallelismi. Elia diventa tra i musulmani «Khidr il verde»; San Giorgio a cavallo è festeggiato nei Balcani da cristiani e islamici; attorno alle Madonne si radunano donne musulmane e greco-ortodosse, napoletane e stambuliote; e poi le ricorrenze della salita del figlio di Dio in cielo, la salita dei armeni scalzi sulle ginocchia fino alla cima della montagna annerita di candele, le feste della fecondità e della morte, quelle della fine dell’anno e del suo inizio, zingaro, persiano o ebraico non importa.
Il calendario del sacro, nelle religioni del Libro, segue - a ben guardare - gli stessi ritmi dell’eterno ritorno: il sole, la luna, le stagioni, i sette anni, i quaranta giorni, con la notte della vigilia che spesso è più importante della festa in sé. Le donne armene e turche che leggono il futuro attraverso i sogni dormendo sulla tomba di un profeta sul Bosforo, per esempio, sono assolutamente simili alle pellegrine russe accovacciate nel buio con le candeline accanto alle reliquie di un santo sulle montagne dei Carpazi, o alle donne tuaregh vestite a festa in una notte di preghiera sui tumuli sacri del deserto.
Questa ricerca sul sacro lungo i confini del Monoteismo - in Medio Oriente, Africa, Europa Orientale, Caucaso e Asia Centrale - è di sempre più inquietante attualità.
Ma è anche scomoda, perché mostra i luoghi dove il sacro genera - sempre più ignorate - occasioni d'incontro.
Farlo è come raccogliere schegge di luce.
La partecipazione alla conferenza di venerdì 13 marzo è gratuita con prenotazione obbligatoria a info@frigoriferimilanesi.it.
Monika Bulaj, fotografa, antropologa e scrittrice polacca, sarà ai Frigoriferi Milanesi anche sabato 14 marzo (ore 9-18) per il workshop di fotografia La scrittura creativa e non-fiction del reale
Per prenotazioni e informazioni: e.motionphotoworkshop@gmail.com
il costo per la partecipazione è di 100 euro a persona.